L’equiseto arvense è l’unica specie in ambito officinale, cioè in fitoterapia, utilizzabile, tutte le altre sono tossiche. Troviamo l’equiseto come pianta sempreverde (ai Tropici) e tende ad appassire nelle zone temperate o miti. Il suo nome deriva dal termine arvensis, cioè campestre.
È una pianta erbacea nota agli antichi Romani e Greci, soprattutto per i suoi effetti diuretici e depurativi. Ma è anche un rimedio di salute naturale molto apprezzato presso altre culture. Questa pianta è tra gli organismi viventi più antichi della Terra, è anche conosciuta come argilla vegetale proprio per le sue proprietà dovute alla sua composizione minerale che è ricca di sali di silicio.
I principi attivi presenti nell’equiseto sono:

 

– silice (sotto forma di acido silicico nelle tisane),

– calcio,

– magnesio,

– potassio,

– saponina (equisetonina),

– glucosidi flavonici,

– alcaloidi e tannini, in piccole quantità.
Per la presenza del calcio in una forma molecolare disponibile per il nostro organismo, l’equiseto contribuisce al “metabolismo dell’osso” e favorisce la remineralizzazione del sistema osteo-articolare e dei tessuti duri (come ossa, unghie, denti e capelli; è un aiuto, inoltre, contro la caduta di questi ultimi).

La sua assunzione è quindi indicata in caso di fragilità delle unghie, perdita dei capelli, alopecia, osteoporosi, accrescimento scheletrico degli adolescenti, postumi di fratture, artrosi e tendiniti. L’equiseto, o coda cavallina, è inoltre diuretico per cui è consigliato nel trattamento dell’eliminazione di scorie metaboliche e dei liquidi in eccesso dati dalla ritenzione idrica sottocutanea. Inoltre è capilloprotettore per la sua azione astringente sui vasi sanguigni, utile contro la fragilità capillare. La proprietà cicatrizzante lo rende un ottimo riparatore tissutale e quindi è impiegato in campo cosmetico nella preparazione di prodotti contro smagliature, rughe e cellulite.

L’equiseto è noto per le sue proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, antimicrobiche e antiossidanti. Nel corso del tempo è stato utilizzato per il trattamento di numerosi disturbi, comprese gengiviti, infiammazioni delle mucose della bocca, tonsillite, acne, herpes labiali, infiammazioni della pelle e problemi reumatici. È considerato particolarmente utile per la cura dei disturbi che interessano l’apparato urinario.

Può essere utile anche in caso di ossa fragili, fratture, sanguinamento dal naso, emorroidi e crampi muscolari. Inoltre, l’equiseto contribuisce a rafforzare il sistema immunitario. In agricoltura, invece lo si impiega per preparati naturali utili a nutrire e a difendere le piante dalle malattie fungine e dai parassiti.

 

Come utilizzare l’equiseto

 

Lo possiamo consumare sotto varie forme, ad esempio:
Decotto: per estrarre la maggiore quantità di questo minerale, ecco la ricetta per rendere le unghie più forti.
•      25 gr di equiseto (la parte aerea)
•      1 litro d’acqua
Preparazione: Mettere a bagno nell’acqua a temperatura ambiente per 4 ore, dopo di che fare bollire a fuoco basso per 20 minuti e lasciare in infusione per due ore.

 

Polvere da sciogliere o capsule: il quantitativo da assumere sotto forma di polvere o capsule è di 6 gr al giorno. Ideale per eliminare i gonfiori e come anticellulite, la polvere è da preferire all’estratto perché mantiene tutti i principi attivi della pianta essiccata, in special modo i sali di silicio, sostanze dall’elevata azione rimineralizzante.

 

Vediamo nei dettagli gli usi dell’equiseto:

 

1) Caduta dei capelli
L’equiseto è considerato utile per rafforzare i capelli, prevenirne la caduta e supportarne la crescita. Si può preparare un infuso forte di equiseto, utilizzandone 2 o 3 cucchiai in una tazza da 250 ml di acqua bollente. Lasciare riposare per un’ora, filtrare e utilizzare il liquido ottenuto per risciacquare i capelli.

 

2) Mal di gola
L’infuso di equiseto è considerato utile anche in caso di mal di gola o gola arrossata. Si prepara un infuso adatto per i gargarismi. In questo caso basta versare una piccola quantità di equiseto (1 o 2 cucchiaini) in una tazza d’acqua bollente. Lasciare raffreddare e filtrare. Il consiglio per aumentare il potere disinfettante consiste nell’aggiungere un pizzico di sale o qualche goccia di succo di limone.

 

3) Problemi alla vescica
L’equiseto in erboristeria viene considerato utile per effettuare dei bagni curativi, benefici soprattutto a chi soffre di problemi infiammatori alla vescica. In questo caso versare 10 cucchiaini di equiseto in 1 litro d’acqua. Lasciare riposare per 10-15 minuti. Filtrare e versare nell’acqua per il bagno.

 

4) Calcoli ai reni
Per la cura dei calcoli ai reni e dei calcoli alla vescica può essere utile prepararne un decotto. Bisogna utilizzare 30 grammi di equiseto (fusti sterili) per 2,5 litri d’acqua. Versare i fusti sterili in una pentola insieme all’acqua, si portare a bollore e prolungare l’ebollizione per una decina di minuti. La dose è di 2 tazze al giorno (una la mattina e una la sera) lontano dai pasti principali.

 

5) Sudorazione dei piedi
Per la sudorazione eccessiva dei piedi, si può ricorrere a pediluvi a base di equiseto preparando il decotto e aggiungendolo all’acqua del pediluvio, oppure frizionare i piedi con una tintura madre.